Eseguire i tamponi rapidi in farmacia: questa la proposta del ministro della Salute Roberto Speranza, che, nel corso della riunione con le Regioni ha annunciato l'inizio di una fase di sperimentazione. La possibilità di effettuare i tamponi rapidi in farmacia potrebbe consentire di snellire le procedure di tracciamento dei contagi in questa fase molto delicata.
Il presidente di Federfarma Marco Cossolo ha dichiarato al ministro Speranza, fin da subito, la propria disponibilità ad “avviare un confronto con le autorità sanitarie per definire in brevissimo tempo un protocollo che consenta di svolgere tale attività, garantendo la massima sicurezza dei cittadini e dei farmacisti”.
La Regione Piemonte ha già dato il via libera ai tamponi rapidi per il Covid-19. I test possono essere effettuati, oltre che negli ospedali, anche tramite le farmacie: dalla prossima settimana chiunque voglia sottoporsi a questo accertamento può prenotare in farmacia il test, che sarà poi effettuato da un infermiere al domicilio, o presso i laboratori pubblici e privati riconosciuti dalla Regione. La categoria degli infermieri si è subito espressa favorevolmente a collaborare con le farmacie per eseguire i test rapidi e fare screening su tutto il territorio nazionale. Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato infermieri italiani, Nursing Up, ha spiegato: “Coinvolgere farmacisti e infermieri significherebbe alleggerire in modo considerevole il lavoro delle strutture sanitarie, che potrebbero così dedicarsi ai casi più gravi, e individuare molto più rapidamente i soggetti positivi. Solo in questo modo si può contenere la diffusione del virus. Per fare ciò è necessario un accordo con Federfarma e, nel contempo, l'introduzione di una norma che dia la possibilità agli infermieri italiani, dipendenti di strutture pubbliche, di esercitare la prestazione professionale nelle farmacie presenti sul territorio nazionale”.
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D’accordo con la proposta di Speranza anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che, nel corso del programma 'Dritto e Rovescio' di Retequattro, ha dichiarato: “I farmacisti facciano i tamponi, i test salivari, e lo screening. Quello che esiste su tutto il territorio nazionale è la farmacia: ma perché non facciamo una cosa facile e chiediamo alla rete delle farmacie di effettuare questi test? Questo decongestionerebbe parecchio quello che stiamo vedendo, con le file chilometriche o i tamponi che non si trovano”.
Interessata al confronto con il Governo sulla proposta di far eseguire i tamponi rapidi antigenici in farmacia è anche la Regione Lazio. L’assessore alla Sanità Alessio D’amato ha dichiarato: “Sono in corso in queste ore gli approfondimenti tecnici per consentire il servizio” dei tamponi rapidi in farmacia “in piena sicurezza e la trasmissione dei flussi informativi nelle banche dati delle Asl.
Intanto, in Emilia Romagna cresce il numero di persone che potranno accedere ai test sierologici rapidi nelle farmacie. Oltre agli studenti e ai loro familiari, anche i nonni non conviventi potranno effettuare gratuitamente i controlli che permettono di determinare la presenza di anticorpi per il Sars-Cov2. L'assessorato alle Politiche per la salute ha chiesto di rivedere l'accordo in tal senso, chiarendo inoltre che i test devono essere fruibili anche per i genitori non conviventi degli alunni tra 0 e 18 anni e dei maggiorenni che frequentano la scuola secondaria superiore.
Fonte: https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=21845
Data: 28/10/2020